Contro il carovita e la crisi climatica
Volantino distribuito dai membri di ASI_Italia alla manifestazione per il clima a Torino il 22 settembre
I profitti del settore energetico sono aumentati a dismisura, mentre noi fatichiamo a pagare le bollette. La gioventù e la classe lavoratrice devono confrontarsi con la precarietà e la sofferenza psicologica in aumento. La povertà cresce, in particolare fra i giovani, mentre i salari restano troppo bassi per far fronte al carovita.
L’aumento dei prezzi è stato rafforzato da fattori come la guerra in Ucraina e la siccità di quest’estate, ma è endemico alle crisi del capitalismo. I capitalisti ne approfittano per stracciare le misure di protezione ambientale e investire i soldi pubblici nella corsa agli armamenti.
Intanto la disuguaglianza nel mondo non è mai stata così grande: durante la pandemia, la ricchezza delle dieci persone più ricche è raddoppiata. In Italia alla fine del 2020 il 20% più ricco della popolazione deteneva oltre 2/3 della ricchezza nazionale mentre il 60% più povero meno del 15%. I partiti della classe dominante continuano a sostenere politiche, come la Flat Tax, che favoriscono l’accumulazione dei profitti per un gruppo sempre più ristretto di individui. Ne abbiamo abbastanza!
Guerra, pandemia, carovita, siccità o inondazioni… sono i soliti noti a fare profitti sulla nostra miseria: gli azionisti delle industrie fossili, degli armamenti, dei farmaci e alltri che speculano sull’alto costo della vita e sulla fame nel mondo.
Di fronte a tutte queste crisi, i giovani e i lavoratori devono essere uniti nella lotta. Le risorse e le conoscenze per far fronte alla crisi climatica esistono, ma non possiamo controllare ciò che non possediamo. I lavoratori e le lavoratrici devono prendere il controllo dei settori strategici dell’economia, come l’energia e la finanza, per adottare delle vere misure contro la crisi. I giovani si mobilitano per il clima ma anche contro il razzismo, il sessismo, la LGBTQIA+fobia e tutte le oppressioni. Ma non possiamo vincere da soli. La classe lavoratrice detiene le chiavi dell’economia e può essere il motore del cambiamento. Lottando fianco a fianco possiamo costruire un’alternativa socialista internazionale e democratica, dove non si accettino più lo sfruttamento, l’oppressione e la distruzione ambientale.
Lottiamo per un programma d’emergenza sociale e climatica:
- Per un massiccio piano di investimenti pubblici nei servizi essenziali e per la gratuità dei trasporti pubblici, dell’istruzione e della sanità!
- Per il blocco degli affitti. La creazione massiccia di case popolari e alloggi a prezzi accessibili, ristrutturati ed energeticamente efficienti.
- Contro il carovita, la speculazione e per una transizione verde: nazionalizzazione del settore energetico e delle banche!
- Per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, del Jobs Act e di tutte le politiche che favoriscono la precarietà e lo sfruttamento. Per un salario minimo di 10€/ora (1600€/mese) e la reintroduzione dell’indicizzazione dei salari (scala mobile)!
- Contro l’aumento delle spese militari e l’imperialismo di tutti i campi. Per un movimento internazionale della classe lavoratrice contro la guerra e chi ne fa profitti.
- Per una società socialista democratica organizzata intorno ai bisogni della maggioranza piuttosto che ai profitti di un’esigua minoranza!