Per diffondere i nostri successi e avere un impatto maggiore, stiamo lanciando un appello finanziario con un obiettivo di 75.000 euro. Ci potreste aiutare a raggiungere il nostro obiettivo facendo una donazione?
Il sistema capitalista è in crisi. Con moti rivoluzionari e controrivoluzionari in tutto il mondo, l’Alternativa Socialista Internazionale ha l’opportunità di costruire e svilupparsi in nuove regioni dove prima non aveva sezioni, o dove le sezioni possono essere rinforzate dall’ulteriore aumento dei nostri sostenitori e dei nostri gruppi di base. Vogliamo che anche tu faccia parte in questa crescita! Ecco alcuni esempi dell’importante lavoro che stiamo svolgendo in varie parti del mondo per costruire la lotta per il socialismo:
In Italia, abbiamo un’organizzazione nascente che sta facendo un lavoro pionieristico per costruire una nuova organizzazione rivoluzionaria che possa contrastare la politica di destra, razzista e LGBTQIA+fobica di Georgia Meloni e Fratelli d’Italia.
In India, abbiamo creato un gruppo di base e negli ultimi mesi siamo riusciti a lanciare il primo numero del giornale di ASI India. Questa giovane organizzazione rivoluzionaria ha preso spunto dal lavoro svolto a Seattle, negli Stati Uniti, per l’approvazione del primo divieto di discriminazione di casta al di fuori dell’Asia meridionale, guidato da Kshama Sawant e da altri attivisti di Socialist Alternative (ASI negli Stati Uniti). Il fatto che lottiamo contro l’oppressione su base internazionale può aiutarci a far crescere questo piccolo gruppo di membri.
In vari Paesi del mondo e soprattutto in Austria, abbiamo giocato un ruolo centrale nell’istituzione di gruppi e proteste in solidarietà con il movimento “Donna, Vita, Libertà” in Iran. Tale iniziativa ha avvicinato diverse persone all’ASI, in particolare in Medio Oriente, e abbiamo rapidamente realizzato e pubblicato traduzioni in farsi del nostro materiale per dare indicazioni al movimento rivoluzionario, attirando così anche un certo numero di persone iraniane, curde e balochi verso l’ASI.
In America Latina, siamo stati in prima linea in molte lotte. In Brasile, abbiamo militato nelle strade per far cadere Bolsonaro, abbiamo messo in evidenza i limiti del programma di Lula e mobilitato la classe operaia contro il tentativo di golpe di Bolsonaro all’inizio del 2023. Abbiamo anche lanciato Feministas Antiracistas Socialistas (Femministe Antirazziste Socialiste) per costruire una lotta unitaria e incisiva da parte della classe lavoratrice che sostenga le rivendicazioni delle donne, delle persone di colore, degli indigeni, dei trans, delle lesbiche, dei bisessuali e di tante altre persone oppresse in lotta contro l’oppressione insita nel capitalismo.
In Argentina, dove abbiamo un piccolo numero di sostenitori, abbiamo lanciato appelli per un’alternativa politica ampia e unitaria della classe lavoratrice che stimoli la mobilitazione e la lotta per uno sciopero generale, necessario per resistere alle misure di austerità che sicuramente seguiranno a prescindere da chi vincera’ le elezioni di ottobre.
In Messico, da un solo membro alla fondazione dell’ISA, ora abbiamo più di 30 membri che si battono e diffondono le idee socialiste. La nostra giovane sezione si è impegnata in molte lotte importanti per combattere la crisi del carovita, esigere un aborto legale, sicuro e gratuito in tutto il paese, difendere il clima e migliorare le condizioni nelle scuole. Si e’ costituito un movimento di base in grado di contrastare le riforme proposte dal presidente Lopez-Obrador, come la rinazionalizzazione del settore energetico, per il quale il movimento è stato infine smobilitato dallo stesso Obrador. L’anno scorso, nella città settentrionale di Saltillo, i nostri membri hanno condotto una campagna per contrastare l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici e hanno ottenuto vittorie come la creazione di seminari per formare gli autisti degli autobus sulla prevenzione della violenza di genere, nuove fermate dell’autobus accessibili alle sedie a rotelle e un comitato composto da membri della comunità e autisti per sovrintendere al trasporto pubblico e a eventuali futuri aumenti delle tariffe.
Negli ultimi mesi, l’ASI, e in particolare la nostra sezione belga, ha contribuito attivamente alle lotte in Francia. Insieme ai nostri membri e sostenitori, abbiamo partecipato allo storico movimento contro la riforma delle pensioni di Macron, intervenendo nella maggior parte delle giornate nazionali di sciopero e di protesta e discutendo su come portare avanti il movimento.
Allo stesso modo, in Portogallo, gli scioperi generali nel settore dell’istruzione ci hanno spinto a inviare delegazioni per partecipare e intervenire nelle imponenti proteste, ottenendo i contatti di un certo numero di persone interessate a unirsi all’ASI.
In Africa, abbiamo sezioni e gruppi sparsi in tutto il continente che lottano per la costituzione di movimenti socialisti rivoluzionari della classe lavoratrice in Sudafrica, Costa d’Avorio, Nigeria e Tunisia. Molti di questi paesi stanno affrontando condizioni difficili, con blackout ricorrenti dovuti a problemi energetici, esacerbati dalla crisi climatica, insieme alla crisi del carovita che si ripercuote sul mondo neocoloniale in modo ancora più marcato. L’ASI sta contribuendo a finanziare l’istituzione di queste sezioni, non solo dove abbiamo già dei membri, ma anche in nuove regioni dove è urgente costituire le forze del socialismo. Prendiamo ad esempio l’Uganda, dove è stata recentemente approvata la legislazione che proibisce le relazioni LGBTQ+ con la pena capitale. Dobbiamo contribuire a organizzare la lotta contro questi regimi oppressivi legati al capitalismo!
Se siete d’accordo sull’urgenza di diffondere il movimento socialista in nuove regioni del mondo, fate una donazione una tantum o mensile ad Alternativa Socialista Internazionale per sostenere il nostro lavoro in nuove aree.
Gran parte del nostro lavoro si basa sul nostro orientamento verso il femminismo socialista. La coscienza, soprattutto tra i giovani, sta subendo una trasformazione rispetto al concetto di oppressione. Con l’aumento della polarizzazione sul tema dell’oppressione e della violenza di genere e sessuale, testimoniato da personaggi come Andrew Tate, portatore di una visione vile e misogina, il contributo del femminismo socialista è incredibilmente importante per l’ASI.
Siamo consapevoli che il capitalismo fa della discriminazione e dell’oppressione degli strumenti per mantenere la classe lavoratrice divisa. Ci rendiamo conto che le idee e gli atteggiamenti sessisti vanno contro i nostri interessi e che solo un fronte unito può iniziare ad affrontare la violenza endemica contro le donne, le persone trans, queer e non binarie. È in questo contesto che, a marzo, abbiamo tenuto la prima Conferenza Internazionale ROSA a Vienna, in Austria. Si è trattato del primo incontro internazionale femminista socialista in oltre un secolo e ha riunito oltre 200 militanti provenienti da 20 Paesi e 5 continenti che hanno compreso l’importanza di collegare la lotta per la liberazione delle donne e delle minoranze di genere con la lotta di classe. È stata una conferenza intensa e di grande successo, che ha dato una marcia in più a tutti coloro che vi hanno partecipato, sia di persona che via Zoom, e ha fornito molti spunti per continuare ad ampliare e approfondire il nostro lavoro femminista socialista.
Inoltre, ha creato legami tra le femministe socialiste che desiderano organizzarsi e lavorare con gli attivisti e le attiviste dell’ASI e di ROSA a livello internazionale. Femministe dall’Ungheria e dalla Repubblica Ceca si sono recate a Vienna e altre dalla Romania hanno partecipato online: tutte desiderose di organizzarsi più efficacemente come femministe socialiste internazionali. Dopo la conferenza, ci sono stati diversi incontri con molte di queste attiviste, incluso per la preparazione di una dichiarazione congiunta per il Pride dei diversi gruppi della regione insieme a ROSA – tutti sviluppi davvero positivi nell’ottica di diffondere un femminismo della classe lavoratrice, combattivo e socialista di cui c’è urgente bisogno.
Che si guardi alla più grande ondata di scioperi in Gran Bretagna da oltre trent’anni, ai due scioperi generali che hanno paralizzato lo Sri Lanka l’anno scorso o al più grande movimento sociale in Francia dal 1968, anche se a un livello diverso, contro la “riforma” delle pensioni (che si è esteso contro Macron e tutto ciò che rappresenta), molti movimenti hanno agito da ispirazione, non solo per la lotta di classe in quelle regioni, ma per i lavoratori, le lavoratrici e i giovani di tutto il mondo che guardano con solidarietà e iniziano a costruire movimenti simili.
L’esempio dei lavoratori del settore energetico in Francia, che hanno condotto delle azioni “Robin des Bois” (Robin Hood) per tagliare l’energia alle società finanziarie e multinazionali e distribuire invece gratuitamente gas ed elettricità alle scuole, alle università e alle famiglie a basso reddito in tutto il Paese, mostra il tipo di strumenti a disposizione della classe lavoratrice se prendesse il potere.
L’enorme movimento rivoluzionario in Iran dopo l’assassinio di Jina (Mahsa) Amini è stato un esempio per tutti i popoli oppressi del mondo, che anche in uno degli Stati più repressivi del pianeta è possibile condurre una lotta accanita per i diritti e la libertà.
Lo storico movimento di protesta in Israele-Palestina, che ha visto uno sciopero generale senza precedenti come parte della lotta contro il “colpo di stato giudiziario”, è riuscito a fermare i piani di Netenyahu, anche se solo momentaneamente, mentre le forze di destra si stanno riorganizzando. La nostra sezione in Israele-Palestina ha svolto un ruolo chiave nelle proteste, presentando un programma socialista, che sottolinea il legame tra la lotta della classe lavoratrice d’Israele e la liberazione del popolo palestinese dall’occupazione. Ma la destra cercherà di sferrare altri attacchi, ed è quindi indispensabile organizzarsi per costruire la nostra sezione in un prossimo futuro.
Il risveglio della lotta globale per il clima, interrotta dalla pandemia di Covid-19, sta giustamente mettendo il cambiamento climatico al centro dell’attenzione dei giovani e della classe lavoratrice. Data l’incapacità del capitalismo di fornire qualsiasi tipo di soluzione alla distruzione del pianeta, è imperativo che questo movimento cerchi di unire il massiccio movimento di protesta giovanile con il resto della classe lavoratrice. Dobbiamo collegare le rivendicazioni per una transizione verso la tecnologia verde con le rivendicazioni per la transizione dei posti di lavoro in questi settori, senza perdita di salario, e lottare per il controllo democratico dei lavoratori nei settori chiave dell’economia.
Solo con la proprietà collettiva e la pianificazione democratica possiamo iniziare a ridurre gli effetti del riscaldamento globale che stiamo osservando non solo nel mondo neo-coloniale, ma anche nei paesi capitalisti avanzati, con siccità, incendi e inondazioni che si verificano in tutta Europa e negli Stati Uniti. La situazione è destinata a peggiorare con le segnalazioni che il rapido avvicinarsi di El Niño porterà a temperature roventi senza precedenti a livello globale. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) delle Nazioni unite, i prossimi cinque anni saranno quasi certamente il periodo più caldo mai registrato.
La nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina è il fattore determinante della nuova era e noi stiamo costruendo le nostre forze nel ventre di entrambe le bestie. Il nostro lavoro in Cina e a Hong Kong è notevolmente complicato dalla brutale repressione da parte della dittatura, che richiede spese aggiuntive per varie misure di sicurezza. Lo stesso vale per il nostro lavoro in Russia, dove la repressione si è intensificata dopo lo scoppio della feroce guerra contro l’Ucraina. Proteggere gli attivisti anti-guerra socialisti dalla repressione in Russia o aiutarli a fuggire dal paese è stata una misura necessaria, ma anche costosa.
Il lavoro dell’ASI in tutto il mondo è fondamentale per la lotta contro la discriminazione, per il miglioramento dei salari e delle condizioni dei lavoratori e per una soluzione socialista alla crisi climatica. È solo attraverso la sostituzione del capitalismo con un sistema socialista che possiamo sperare di superare l’oppressione, il cambiamento climatico e la guerra.
La posta in gioco è più alta che mai e abbiamo bisogno del vostro aiuto per costruire la lotta per il socialismo. Iscriviti all’ASI e/o fai una donazione per sostenere il nostro lavoro!
Il nostro impegno per costruire l’ASI oggi si basa su una ricca storia di lotte. Abbiamo appena celebrato il cinquantesimo anniversario della fondazione di Offensiv (ASI in Svezia), che da allora lotta per il socialismo rivoluzionario. Recentemente abbiamo cambiato nome da Rättvisepartiet Socialisterna a Socialistiskt Alternativ (Alternativa Socialista) e rinnovato il nostro impegno per il socialismo rivoluzionario, mantenendo Offensiv come nome del giornale.
Nel 2023 ricorre anche il quarantesimo anniversario dell’elezione del Consiglio laburista di Liverpool guidato da Militant, precursore di ASI, che utilizzò la sua piattaforma per costruire un’opposizione della classe lavoratrice alle politiche neoliberiste di Margaret Thatcher, ponendo fine al programma di tagli ai posti di lavoro dell’epoca, costruendo nuovi centri sportivi e oltre 5.000 nuove case popolari, creando 12.000 nuovi posti di lavoro nel settore edilizio e, tra le altre cose, aumentando il salario minimo dei lavoratori comunali. La popolarità di questo tipo di programma che si batteva per la classe lavoratrice fece sì che Thatcher e la leadership di destra del Partito Laburista non furono in grado di sconfiggere il Consiglio guidato democraticamente da Militant. Al contrario, fecero affidamento sulla Camera dei Lord per destituirli attraverso un colpo di stato antidemocratico.
Le lezioni del nostro passato devono essere assorbite, aggiornate e applicate alle lotte che ci attendono. Quest’anno abbiamo lanciato Workers Strike Back negli Stati Uniti, perché vediamo il potenziale per una svolta nella lotta dei lavoratori e delle lavoratrici statunitensi, sia con i membri dei sindacati che sfidano i loro dirigenti, sia con i lavoratori non sindacalizzati che lottano per i propri sindacati, come testimoniato dal caso di Starbucks e Amazon. Ci sono enormi opportunità per costruire lotte in tutto il mondo, sia da parte di sezioni consolidate dell’ASI che in parti del mondo dove iniziamo a impiantarci.
Abbiamo ricevuto un incredibile sostegno da parte dei lavoratori, delle lavoratrici e dei giovani di tutto il mondo che affrontano circostanze sempre più difficili per via dell’aumento dei costi della vita. È chiaro che il sistema attuale non offre vie d’uscita. Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è unirci e costruire una forza imponente che presenti un’alternativa e lotti per il socialismo ogni singolo giorno.
Per promuovere i nostri progressi e avere un impatto maggiore, stiamo lanciando un appello finanziario con un obiettivo di 75.000 euro. Puoi aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo facendo una donazione?
Il capitalismo è un sistema globale e quindi abbiamo bisogno di una lotta globale. La lotta internazionale contro la classe dominante richiede un approccio serio alla raccolta di fondi. A differenza dei difensori del capitalismo, noi non abbiamo finanziamenti da grandi aziende. Non abbiamo finanziatori multimilionari. Ci affidiamo invece alle donazioni della classe lavoratrice e dei giovani di tutto il mondo che vogliono costruire la resistenza mondiale contro lo sfruttamento e l’oppressione capitalista.
I nostri costi, come quelli di tutti nel recente periodo di inflazione, sono aumentati. Dal costo dei voli per consentire ai nostri organizzatori di effettuare visite prolungate a sezioni nuove o più piccole per aiutarle a costruire un’organizzazione rivoluzionaria, al costo delle attrezzature e del software per aiutare le sezioni di ASI a creare i loro giornali, che offrono una strategia di lotta per la classe lavoratrice e gli oppressi, i nostri costi sono aumentati in modo sostanziale. Attualmente stiamo organizzando la nostra scuola ASI in Belgio, che riunirà centinaia di socialisti rivoluzionari di tutto il mondo per discutere di storia rivoluzionaria, di teoria e, soprattutto, di come mettere in pratica tutte queste esperienze. Tutto questo avrà un costo significativo.
Fare affidamento sul sostegno finanziario della classe lavoratrice e dei giovani significa innanzitutto contare sulle donazioni dei membri dell’ASI, dei sostenitori e di chiunque apprezzi il nostro lavoro in qualsiasi suo aspetto.
Il capitalismo è un sistema in profonda crisi, che non offre alcuna via d’uscita alla classe lavoratrice e ai popoli oppressi. Per porre fine alla crescente miseria, al degrado e al malessere della stragrande maggioranza delle persone mentre i miliardari accrescono la loro oscena ricchezza a nostre spese, dobbiamo sostituirlo con il socialismo. Potete fare una donazione oggi per costruire la lotta per il socialismo? Tutte le donazioni sono fondamentali, sia che possiate permettervi di donare 1.000 euro o 50 centesimi. Il successo del nostro movimento dipende dal fatto che ogni nostro sostenitore e membro dia il massimo per contribuire alla costruzione della lotta per il socialismo mondiale.