Oggi come allora lottiamo contro il fascismo e l’estrema destra al servizio del grande capitale!
L’inizio di una tragedia
Il 28 ottobre del 1922 i fascisti attuarono la marcia su Roma. Fu un colpo di Stato appoggiato dallo Stato stesso: furono infatti le classi dirigenti dell’Italia liberale a consegnare il potere nelle mani di Mussolini. Questo instaurò un regime totalitario durato più di vent’anni, grazie all’appoggio di Confindustria, della Chiesa e del Re. Una dittatura che tolse ogni libertà alla classe lavoratrice italiana, portò l’Italia in guerra e fu complice degli stermini razziali di Hitler.
La natura del fascismo
La marcia su Roma fu fatta con il beneplacito di Re Vittorio Emanuele III, che si rifiutò di firmare lo stato d’assedio e consegnò il potere nelle mani di Mussolini. Per quale motivo il re decise di non fermare Mussolini e di nominarlo presidente del consiglio? La risposta sta nella natura stessa del fascismo. Infatti il movimento fascista, che si era stabilito su base della disperazione del ceto medio nel primo dopoguerra, si rivelò in primis come strumento della borghesia contro l’avanzata del movimento operaio e socialista.
Il biennio rosso
Negli anni 1919-1920 l’Italia fu scossa da numerose agitazioni operaie e contadine. Era il biennio rosso, quando gran parte delle fabbriche italiane furono occupate dai lavoratori e dalle lavoratrici dopo mesi di scioperi. All’epoca i socialisti rivoluzionari e la classe lavoratrice italiana si riferivano alla rivoluzione bolscevica del 1917, guidata da Lenin e Trotsky. La borghesia italiana, avvolta dalle crisi del proprio sistema, si spaventò e diede seguito al fascismo, visto come un argine contro il “pericolo rosso”.
La reazione del grande capitale
Le squadracce fasciste furono finanziate da capitalisti agrari e industriali per massacrare gli scioperanti, distruggere le sedi sindacali e assassinare militanti socialisti e comunisti. La violenza squadrista fu tollerata dallo Stato borghese e in certi casi addirittura incentivata. Oggi sappiamo che spesso erano le questure a fornire armi e protezione agli squadristi fascisti. Il capitalismo usò il fascismo per fare il suo lavoro sporco contro l’insurrezione della classe lavoratrice.
Niente antifascismo senza anticapitalismo!
Per quanto oggi la minaccia del fascismo non sia ancora alle porte, la minaccia posta dall’estrema destra al potere resta enorme. Costituisce un pericolo per i diritti democratici, sociali e civili di tutta la classe lavoratrice e in particolare di quelle comunità che già soffrono sotto varie forme di oppressione come i migranti, le donne e le persone LGBTQIA+. Occorre quindi organizzarsi nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro per resistere all’offensiva delle destre, populiste e neofasciste, pronte a fare il lavoro sporco del grande capitale.